Abbazia di Santa Maria della Grotta

Abbazia sulle montagne del Camposauro


Descrizione

Santa Maria della Grotta, conosciuta anche come Santa Maria in Gruptis, è stata un’abbazia sulle montagne del Camposauro, attualmente nel comune di Vitulano, in provincia di Benevento. Fondata nel X secolo e sconsacrata nel 1705, ne rimane parte della struttura e il fondo di pergamene. Venne dedicata alla Madonna, di cui era stata trovata una icona bizantina all’interno di una grotta. Il nome poi fa riferimento alle grotte carsiche nella zona, che venivano usate anche per raccogliere e distribuire acqua all’abbazia. Il più antico nome pervenuto è quello di Santa Maria di Monte Drago, relativo alla montagna su cui si trova. Questo, insieme al nome Santa Maria in Gruptis, veniva utilizzato con modi di scrittura discordanti, come “Santa Maria di Monte Drocho”, “Santa Maria in Cripta”, “Santa Maria de la Grocta”. In una deliberazione fiscale del 1545 veniva concesso all’abate dell’epoca, Blasio Sellaroli, di portare dei capi al pascolo alla dogana di Puglia e nell’occasione l’abbazia veniva chiamata Santa Maria de lo Vallo de Vitulano.

Dove si trova

82038 Vitulano BN
Nessun Quartiere

Modalità di accesso

In auto:

Percorrendo l'autostrada le uscite più vicine al centro di Vitulano sono:

  • Uscita Benevento | A16 Autostrada dei Due Mari A16 | Napoli-Canosa | 25,63 km dal centro
  • Uscita Baiano | A16 Autostrada dei Due Mari A16 | Napoli-Canosa | 26,08 km dal centro
  • Uscita Nola | A30 autostrada A30 | Caserta-Salerno | 29,54 km dal centro

Provenendo da strade ad alto scorrimento le uscite più vicine sono:

  • Uscita Pietrelcina | RA 9 raccordo di Benevento | A16 Benevento-ss372 | 11,14 km dal centro
  • Uscita Benevento Centro | RA 9 raccordo di Benevento | A16 Benevento-ss372 | 13,28 km dal centro

In treno:

  • Stazione di Benevento è gestita da rfi (600s) e dista 10,86 km da Vitulano
  • Stazione di Maddaloni inferiore è gestita da rfi (600s) e dista 27,35 km da Vitulano

In aereo:

  • L'aeroporto più vicino a Vitulano è quello NAP - Aeroporto di Napoli-Capodichino IATA (NAP) situato a circa 45 km

Contatti

Sac. Biagio Corleone

L’ex abbazia si trova in una distesa detta “Chiaria”, ad un’altitudine di 607 m s.l.m, a ridosso del monte Drago, una delle cime che compongono il massiccio del Camposauro, a lato di un burrone conosciuto come “Funno”, nella gola del vallone Secco, in corrispondenza di due mulattiere che collegavano le valli Vitulanese e Telesina, in una posizione ripida e strategica che consente una vista sulla valle. Può essere raggiunta solo a piedi, tramite sentieri che seguono i percorsi delle antiche mulattiere[1]. Benché ricada nel territorio del comune di Vitulano, appartiene al comune di Foglianise. L’abbazia fu fondata tra il 940 e il 944 da uno dei principi longobardi di Benevento, Atenolfo II o Atenolfo III. I primi documenti scritti relativi all’abbazia risalgono al 1164. È stata abitata in successione da diversi ordini monastici: inizialmente dai benedettini, per il cui uso era intesa inizialmente, poi dai celestini e dagli umiliati. L’abbazia era in possesso di diversi feudi. Nel 1303 gli Angiò provarono ad aggregare l’abbazia a quella di santa Maria a Mazzocca, a Foiano di Val Fortore, ma una rivolta popolare degli abitanti di zona fermò il tentativo. Nel 1660 l’abbazia fu data ai monaci camaldolesi, ma venne abbandonata poco dopo in seguito al terremoto del 1688. Nel 1705 venne sconsacrata dal cardinale Vincenzo Maria Orsini (allora arcivescovo di Benevento, futuro papa Benedetto XIII) a causa dello stato di abbandono e dei continui attacchi da parte di briganti, che in seguito la usarono come rifugio grazie alla sua posizione strategica. Agli inizi del diciannovesimo secolo degli antiquari acquistarono il fondo delle pergamente dell’abbazia, successivamente regalate dai loro eredi alla Società Napoletana di Storia Patria, dove vengono conservate. Larga parte delle rovine dell’abbazia rimane intatta nel XXI secolo. Si possono osservare la torre, il portale d’ingresso e parte del muro di cinta, costruito in un momento successivo, oltre alle abitazioni di monaci e priore, datate al XVI secolo. Della chiesa antica, a cui si accedeva dal cortile interno, rimane solo l’abside.

Pagina aggiornata il 11/04/2024

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